Giorgio Leonardi

Per qualche anno ho lavorato a stretto contatto con alcuni traduttori, e ho avuto anche il piacere di curare l’edizione di un’opera letteraria che Rosangela ha tradotto per la prima volta nella nostra lingua. Non era un testo semplice perché alternava episodi bozzettistici di registro colloquiale a momenti descrittivi di elevata letteratura. Trovo che Rosangela abbia trovato il giusto calibro nel rendere gli uni e gli altri, riproducendo perfettamente in italiano ciò che l’autore esprimeva nella sua lingua.
Nel corso delle varie esperienze editoriali ho capito che non basta che un traduttore sia bravo, deve avere anche la giusta predisposizione al lavoro. Rosangela ha entrambe le cose (competenza e serietà). Ne ho apprezzato lo scrupolo, la capacità di interagire con il testo originale e la voglia di farlo. Aggiungo (ma non è affatto una dote secondaria) la componente umana che mette nel suo lavoro e nei rapporti interpersonali, grazie alla quale entra in assoluta empatia sia con il testo che con i compagni di lavoro. Ricordo con piacere la nostra collaborazione e ne auspico una nuova quanto prima!